Corgi in famiglia? Crescere insieme! – 1^ Parte

IN FAMIGLIA, PICCOLI PASSI ….. GRANDI TRAGUARDI!

Come promesso torno a scrivere, per raccontare come il nostro Corgi si sia, pian piano (ma neanche tanto piano), integrato nella famiglia e non solo, come questo abbia “cambiato” dolcemente le nostre abitudini e la quotidianità familiare, insomma lui si è integrato nella nostra famiglia ma anche noi, inevitabilmente, ci siamo integrati nel suo mondo.

Iniziamo col fare qualche premessa. Kiss è vissuto per quasi 2 anni nell’allevamento di mia sorella, lei a sua volta lo aveva preso cucciolo da un allevamento russo (ANDVOL).

I genitori di Kiss

 

Questo ovviamente significava vivere più o meno allo stato brado. Sempre all’aperto, niente guinzagli, collari, etc. e contatti con gli “umani” limitati all’essenziale, niente confusione cittadina. Insomma una pacchia, una situazione ovviamente ideale.

Kiss all’allevamento Etruria 2000

 

Detto questo voglio anche premettere che avevo letto, sui Corgi, qualcosa che mi dava un po’ di apprensione. Per esempio che normalmente il Pembroke abbaia molto. O che, a dispetto del suo aspetto simpatico, dolce e bonario, è in realtà abbastanza esuberante. Già questi due lati del carattere mi fecero incrociare le dita, sperando che non creassero problemi. Infatti noi viviamo al piano terra (con un bel giardino) di una piccola palazzina di 3 appartamenti e una delle famiglie presenti aveva una bimba di 1 anno, l’abbaiare poteva essere un problema. Per quanto riguarda l’esuberanza, invece, mia moglie aveva paura che gli distruggesse casa (l’avevamo acquistata solo da 1 anno).

INSOMMA TIMORI LEGITTIMI

Quindi nei primi tempi, che ci eravamo dati come periodo di valutazione, siamo stati attenti ai comportamenti del cane. In realtà Kiss si è dimostrato fantastico oltre ogni più rosea aspettativa. In casa non abbaia mai, sentiamo la sua “voce” solamente durante le passeggiate se incontriamo un cane particolarmente “antipatico”.

Per l’altro aspetto posso dire che in casa è esuberante quanto un paraspifferi per la porta. Passa le giornate ciondolando da un posto all’altro sonnecchiando.

Tipici momenti di relax!!!

 

Poi però quando si esce sembra attivare la “modalità schizofrenia” (come dice mia moglie), è instancabile.

UNA DOMENICA SIAMO ANDATI A FARE UNA PASSEGGIATA NEI DINTORNI.

Un sentiero fantastico che porta da Spello a Collepino, in mezzo agli uliveti umbri. Una camminata molto piacevole di circa 12 km tra andata e ritorno. Ovviamente abbiamo lasciato Kiss libero e lui ci ha fatto conoscere l’indole propria di questa razza di pastori.

A spasso per le colline umbre

 

Per tutta la camminata ha fatto avanti e indietro tra chi apriva la strada e chi chiudeva la fila (eravamo più famiglie per circa una ventina di persone compresi parecchi bambini), avendo cura che nessuno si attardasse e rimanesse troppo indietro. Non si allontanava mai dal sentiero e durante le soste si appostava per controllare discretamente ciò che accadeva intorno.

Tranquilli controllo tutto io!

 

Alla fine dell’escursione abbiamo valutato che Kiss abbia percorso in scioltezza più di 30 km con il suo incedere ad elastico.

QUESTO ASPETTO LEGATO ALLE ATTITUDINI DEI CORGI

all’inizio ci ha fatto fare delle grosse risate. La sua tendenza a tenere unita la “mandria” gli ha creato diversi “problemi” soprattutto iniziando la giornata. Infatti la mattina, appena suonava la sveglia ed iniziavamo a girare per casa, Kiss correva da noi esigendo la sua dose di coccole quale premio per aver vegliato sulla famiglia.

Il problema era che a quell’ora, come in quasi tutte le famiglie, vige una frenesia assoluta dettata dai tempi inesorabilmente ristretti. Io in bagno a farmi la barba, Francesco faceva colazione, Alessandra (mia moglie) si vestiva in camera e il povero Kiss che correva da una parte all’altra. Ci guardava con un’espressione che sembrava dire: “dai ragazzi non fate così, è pericoloso, dobbiamo stare tutti vicini, via via tutti nella stessa stanza!!!”. Insomma diventava matto poverino. Poi dopo qualche mese si è rassegnato. E’ riuscito ad entrare nei ritmi mattutini della famiglia. Adesso quando ci alziamo la mattina lui se ne rimane sdraiato, solleva a malapena la testa guardandoci come a dire: “ok, buona giornata e quando uscite chiudete la porta”. Noi, di contro, ci ricaviamo qualche minuto per fargli due coccole gratificanti prima di avviare la giornata uscendo di casa, una sorta di piccolo “rito” che mette tutti di buonumore.

Come dicevo all’………

FINE PRIMA PARTE

continua………………

 

Leggi la 2^ parte

 

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