Il Welsh Corgi Pembroke

Breve storia del Corgi

(brevi informazioni tratte da varie fonti)

Storia del Welsh Corgi. Le modalità e i tempi in cui questa razza sia stata introdotta nell’Arcipelago Britannico non sono documentati. Alcuni sostengono che il Corgi Pembroke, che presenta aspetti simili al Västgötaspets, razza svedese di cane da pastore, sia stato importato dai Vichinghi.

Welsh Corgi Pembroke e Västgötaspets a confronto.

Secondo altri, invece, l’origine del Corgi è autoctona. In Gran Bretagna, infatti, si è trovata notizia in documenti storici del X secolo di un “curre” o “cur dog”, vocabolo che significa appunto cane da lavoro e il cui suono è molto simile alla pronuncia gallese del termine Corgi. Sono stati inoltre rinvenuti reperti in alcune tombe di popolazioni nomadi, nel sud dell’Inghilterra, di più di duemila anni.

LA ZONA DI ORIGINE

e di maggior diffusione della razza resta comunque il Pembrokeshire nel Galles.
Il nome gallese del Pembroke è “Ci Sodli”, che significa garretto. Questo richiama la caratteristica abitudine di mordere i garretti alle mucche. Nelle fattorie gallesi il Corgi svolgeva il compito di cane da pastore guidando la mandria al pascolo. La sorvegliava di notte, riconducendo i soggetti che se ne erano allontanati; nel trasferimento del bestiame al mercato lo accompagnava lungo il percorso pronto a difenderlo dai pericoli delle zone selvagge. Il suo aspetto in quei tempi era senza dubbio piuttosto diverso da quello che possiamo osservare oggi. Variava nel tipo e nella taglia e aveva pelo ruvido, ma possedeva lo stesso temperamento attuale. La caratteristica di mordere i garretti era utile nella guida dei bovini, in cui veniva abitualmente impiegato.

FU RICONOSCIUTO UFFICIALMENTE

dalla cinofilia negli anni 30 del secolo scorso, è stato quindi diviso in due razze distinte; il Cardigan e il Pembroke, dal nome delle due contee inglesi dove si erano andati formando. Da allora non sono più ammessi accoppiamenti tra le due razze.
Il corgi, nonostante le sue doti e le sue capacità non comuni, sarebbe rimasto un cane da fattoria se nel 1933, l’allora duca di York, poi re Giorgio VI, non avesse acquistato un cucciolo di questa razza, Rozavel Golden Eagle, per regalarlo alla figlia Elisabetta (poi diventata regina Elisabetta II). Il cane venne ribattezzato Susan e conquistò immediatamente il cuore della famiglia reale. A questo primo soggetto se ne aggiunsero presto molti altri dando vita all’allevamento della famiglia reale conosciuto con l’affisso Windsor.

La Regina e i suoi Corgi

Da allora i Corgi sono divenuti per definizione “i cani della regina”, definizione entrata nell’uso corrente e conosciuta da tutti.

Caratteristiche del Corgi

Il Welsh Corgi Pembroke è un vivace, curioso ed intelligentissimo piccolo cane. Ha una caratteristica testa da volpe, gambe piuttosto corte e con o senza coda. L’aggettivo “piccolo” va riferito solo alla sua taglia, poiché il carattere è quello di un cane grande, di un cane da lavoro.
Le sue dimensioni ne fanno un compagno ideale che occupa poco spazio in casa adattandosi facilmente sia alla vita di città sia a quella di campagna. Non necessita di attività fisica particolarmente intensa, anche se è piuttosto difficile stancarlo.

IL SUO PELO CORTO RICHIEDE POCHISSIME CURE

pur rappresentando un’ottima protezione contro il freddo e l’umido, in quanto dotato di un fitto sottopelo. La sua origine, d’altra parte, è quella di un cane da lavoro; è stato usato, e lo è ancora oggi anche se in misura sempre più ridotta, come pastore di vacche. E’ famoso per la sua particolare caratteristica di mordere i garretti dei bovini e subito dopo appiattirsi al suolo per evitarne il calcio.

LE SUE CAPACITÀ E CARATTERISTICHE

lo rendono idoneo, oltre che alla conduzione del bestiame, ad essere addestrato all’obbedienza e alle prove di agility e resta per natura un ottimo cane da guardia.

Il Corgi impiegato in varie discipline sportive

Anche i soggetti cosiddetti “da esposizione” mantengono inalterate queste caratteristiche, contrariamente a quanto è accaduto a molte altre razze che, selezionate solo in base a caratteristiche morfologiche, hanno sì raggiunto alti livelli di perfezione estetica, ma hanno perso nel contempo qualità di carattere e di attitudine al lavoro.